lunedì 23 settembre 2013



Vesuvio
Si’ monte si, 
ma monte e na iastemma
Si’ a morte si, 
ma a morte ca po’ tremma

Muntagna fatta e lava e ciente vie
Tu tiene mmano a te sta vita mia

So pizzi e case o so’ pizzi e galera?
Aro’ stai chiuso ra matina a sera

Si’ o purgatorio e tutte chesta gente
Ca vive int’e barracche e vive e stiente

Sì fumme o sì nun fumme, faie rummore
E’ o ffuoco ca te puorte rint’o core

Quanno fa notte e o cielo se fa scuro
Sulo o ricordo e te ce fa paura

Chi campa ‘nzieme a te te pare niente
Si esce pazzo e’ pazzo overamente

L’unica verità pe tutte quante
Sarrìa chella e fuì....

Ma po’ arò iammo, primma ca cocche ghiuorne,
Doppo tante stu ffuoco e lava
Ce porta a tuttu quante mmiez’a via!

(Gruppo operaio di Pomigliano d’Arco “ZEZI”)

giovedì 19 settembre 2013

Bellezze da ammirare...


Siamo prossimi a partire: zaino in spalla, questa volta le bici lasciamole in cantina. Scarpe comode, c'è da salire. Ci sarà da sudare, ci sarà da ammirare. Il Gigante si lascia toccare, si lascia calpestare da chi nutre rispetto: proveremo a domarlo, ci raccomanderemo a lui. Come hanno fatto già grandi personaggi della storia, di passaggio nei loro Grand Tour. E se ritrovassimo l'eremita?

5 gennaio 1804

Oggi, 5 gennaio, sono partito da Napoli alle sette del mattino; ora sono a Portici. Il sole è libero dalle nuvole di levante ma la punta del Vesuvio è sempre nella nebbia. Mi accordo con un cicerone per andare al cratere del vulcano. Mi fornisce due muli, uno per me e uno per lui, e partiamo.

Comincio a salire per un sentiero abbastanza largo, tra due vigneti appoggiati ai pioppi. Avanzo al nascente sole invernale. Al di sopra dei vapori scesi nella regione media dell'aria, la cima di qualche albero: sono gli olmi dell'eremo. A destra e a sinistra povere case di vignaiuoli in mezzo ai ricchi ceppi del Lacryma-Christi. Per il resto, dovunque una terra bruciata, viti spoglie insieme a pini a ombrello, qualche aloe sui bordi, numerosi sassi rotolanti, nessun uccello.

Arrivo al primo pianoro della montagna. Da­vanti a me si stende una pianura nuda. Intravedo le due bocche del Vesuvio: a sinistra la Somma, a destra quella attuale del vulcano. Le due bocche sono avvolte da pallide nuvole. Avanzo. Da un lato la Somma si abbassa, dall'altro comincio a distinguere i solchi tracciati nel cono del vulcano sul quale mi accingo a inerpicarmi. La lava del 1766 e del 1769 copre la piana sulla quale cam­mino. E un deserto affumicato dove la lava, spu­tata fuori come scorie di fucina, presenta su un fondo nero una schiuma biancastra simile a mu­schio essiccato.

Continuando la strada a sinistra e lasciando a destra il cono del vulcano, arrivo ai piedi di una costa, anzi di un muro di quella lava che ha se­polto Ercolano. Questa specie di muraglia è pian­tata a viti sul margine della piana e dall'altra parte presenta una valle profonda ricoperta da un bosco ceduo. Il freddo si fa pungente.

Salgo lungo la collina per arrivare all'eremo che si vede dall'altra parte. Il cielo si abbassa, le nuvole volano sulla terra come un fumo grigia­stro o come ceneri sospinte dal vento. Comincio a sentire lo stormire degli olmi dell'eremo.

L'eremita è uscito a ricevermi: ha preso le briglie della mia mula e io ho messo piede a terra. L'eremita è un uomo grande, di piacevole aspetto, dal viso aperto. Mi ha fatto entrare nella sua cella, ha steso una tovaglia e mi ha servito del pane, delle mele e delle uova. Si è seduto di fronte a me con i gomiti sulla tavola e ha parlato tranquillamente mentre io mangiavo. Intorno a noi le nuvole si erano addensate da ogni parte, tanto che dalla finestra dell'eremo non si distin­gueva più niente. Nell'abisso di vapori non si sen­tiva altro che il fischio del vento e il rumore lontano del mare sulle coste di Ercolano: scena se­rena dell'ospitalità cristiana in una celletta, ai piedi di un vulcano e in mezzo a una tempesta!(François Renè de Chateaubriand)

lunedì 16 settembre 2013

Bellezze riscoperte...


Ieri è andata meravigliosamente la Cicloescursione verso il Bike Festival, kilometri, sorrisi e scoperte. Accanto a noi la storia, abbiamo provato ad immaginare rivivere approdi reali, ville storiche, battaglie patriottiche. Beccatevi qualche foto! Vi aspettiamo al prossimo appuntamento. Vi lasciamo con un estratto di un libro storico che ripercorre l'epica battaglia del forte di Vigliena: dedicato a chi ieri ha condiviso gioia e sudore...

...In quel punto, s'intese una spaventevole detonazione, ed il molo fu scosso come da un terremoto; nel tempo istesso l'aria si oscurò con una nuvola di polvere, e, come se un cratere si fosse aperto al piede del Vesuvio, pietre, travi, rottami, membra umane in pezzi, ricaddero sopra larga circonferenza.
Era il forte di Vigliena saltato in aria. Attaccato impetuosamente dalla truppa del Cardinale, avea risposto anche con maggiore impeto. L'odio era tanto più grande tra assedianti ed assediati in quanto che si combatteva, calabresi contro calabresi, fratelli contro fratelli. Le lotte empie sono le più terribili e le più accanite. Può esservi uno che sopravviva nei duelli ordinari, niuno sopravisse di Eteocle e Polinice. Respinti, gli assedianti domandarono soccorso.Il Cardinale loro spedì cento Russi con una batteria di cannoni e l'assalto ricominciò più micidiale di prima. In capo ad un ora, una parte del muro era crollato e presentava una breccia praticabile. Fu intimato al Comandante di rendersi; l'abbiamo detto, era desso un vecchio prete patriotta, chiamato Antonio Toscano.Ricusò.I Calabresi ed i Russi si slanciarono all'assalto. La fantasia di un imperatore, il capriccio di un pazzo, di Paolo I, mandava degli uomini, nati sopra le spiagge della Neva, del Don e del Volga, a morire per principi di cui ignoravano i nomi, sulle rive del Mediterraneo.Due volte furono respinti e riempirono dei loro cadaveri la strada che conduceva alla breccia.Tornarono una terza volta alla carica, e questa volta entrarono nel forte, si gettarono i fucili e, come i Catabresi non conoscono nè la spada nè la bajonetta, si combattè col coltello e col pugnale, combattimento muto e mortale, combattimento corpo a corpo, in cui la morte penetra in mezzo ad abbracci così stretti che si crederebbero paterni.Gli assalitori crescevano sempre, gli assaliti cadevano, gli uni dopo gli altri, rialzandosi pria di morire per mordere o per colpire ancora.Di cento cinquanta erano appena sessanta; più di quattrocento uomini li circondavano. Non temevano la morte ma morivano disperati di morire senza veder compiuta la loro vendetta.All'improvviso, il vecchio prete coperto di ferite, gli interroga nell'istesso tempo, con lo sguardo col gesto e colla voce.‑ Vogliamo?Tutti lo comprendono e con una voce rispondono:‑ Sì!Immediatamente, Antonio Toscano si lascia cadere nel sotterraneo dove è la polvere, avvicina una pistola che ha conservato come suprema risorsa, ad un barile di polvere e fa fuoco. Allora in mezzo ad una spaventevole esplosione, vincitori e vinti, sono confusi in uno stesso cataclisma...
("I Borboni di Napoli" - A. Dumas) 

mercoledì 11 settembre 2013

La nostra Associazione...

...ha l'obiettivo di 
".... - promuovere e diffondere il turismo di qualità, sostenibile e responsabile quale strumento per la conoscenza, e quindi la tutela e la valorizzazione della natura, dell'ambiente e del paesaggio, e la salvaguardia delle tradizioni culturali e religiosi dei popoli; ...." (Statuto A.P.S. Free Spirits on Tour - art. 2)

Siamo nati da poco, ma abbiamo un'idea ben chiara nella testa: se non conosciamo noi stessi e il territorio a noi immediatamente circostante, non rispetteremo né l'uno né l'altro.
Ai nostri soci promettiamo pedalate, scarpinate e camminate. Vi faremo stancare e riposare. Vi faremo sudare e rinfrescare. Vi faremo ingrassare (la catena...) e ingrossare (eh, una bella mangiata ogni tanto...). Vi faremo arrampicare, sperando di non farvi rotolare (a tutto, pensa l'assicurazione :D). Vi faremo conoscere, guardare, curiosare, sbirciare, scoprire. O almeno, cercheremo.
Cercheremo di farvi amare il territorio e la sua cultura, la natura e le sue bellezze, almeno quanto le amiamo noi. ('nu poc 'e sentimento....).

A tal proposito, il primo invito da questo nuovo sito è per la giornata di domenica 15 settembre 2013 in occasione del Napoli Bike Festival!!! Mi raccomando, vi aspettiamo numerosi (...ssimi!!!).

martedì 10 settembre 2013


Pedalando dal Miglio d’Oro verso il Napoli Bike Festival
Domenica 15 settembre 2013, ore 9.00
Piazzale Ferrovie dello Stato di Torre del Greco

Dopo il grande successo dello scorso anno, ritorna nel capoluogo campano il Napoli Bike Festival! E noi di Free Spirits on Tour, ovviamente, ci saremo!
Ma cos'è il Napoli Bike Festival? E' una rassegna che punta a promuovere la cultura della bicicletta in tutte le sue sfaccettature e nasce dalla competenze e passione di tantissimi ciclisti innamorati di questo strumento straordinario. Il Napoli Bike Festival mette insieme produttori, associazioni, singoli ciclisti, insomma un po’ tutti quelli che a vario titolo danno un contributo fondamentale alla rivoluzione a due ruote.

Quest'anno l'APS Free Spirits on Tour propone, per la prima volta, un itinerario cicloturistico gratuito che ci porterà tra le bellezze nascoste che si trovano tra Torre del Greco e Napoli, la prenotazione è obbligatoria.

Domenica 15 settembre 2013: appuntamento ore 9.00 (si raccomanda massima puntualità!) a Torre del Greco nel piazzale antistante la stazione delle FS , traversa di via Mons. F. Romano. Obiettivo: ore 13 PANUOZZO di Mascolo al Napoli Bike Village nella Mostra d'Oltremare!!!
L'itinerario proseguirà su via del Commercio che collega la città corallina a via G. D'Annunzio, nel comune di Ercolano. Andremo a scoprire un angolo ancora rurale della città degli scavi fino ad entrare, per una via laterale e basolata, nel porticciolo di villa Favorita, un tempo approdo reale per entrare nella residenza situata su corso Resina. Villa Favorita fu donata a Ferdinando IV di Borbone nel 1768. Alla sua morte la villa passò alla moglie Maria Carolina d'Austria. Da quel momento la villa assunse il nome di "La Favorita" perché la residenza ricordava a Maria Carolina la sua villa favorita, quella di Schonbrun a Vienna. Saliremo poi via Quattro Orologi, costeggiando villa Maiuri con il suo piccolo parco, per imboccare corso Resina. Percorreremo tutta la strada fino a superare il palazzo Reale di Portici, attraverso il cortile interno, percorrendo al contrario la strada regia delle Calabrie. Arriveremo su corso Garibaldi, e ci infileremo tra palazzine eleganti che nascondono un bellissimo segreto che potremo godere fino in fondo solo lasciando le bici e percorrendo un tratto a piedi. Scenderemo fino al mare e proseguiremo verso il porto del Granatello, ed entreremo nelle calette della villa d'Elbouf, mastodontica villa abbandonata appoggiata sul mare.
Torneremo indietro, e continueremo su corso Garibaldi e corso San Giovanni, e poco prima del ponte dei Francesi, andremo alla scoperta di un monumento storico purtroppo immerso nell'oblio: il forte di Vigliena. Simbolo della repubblica Partenopea, della resistenza alle truppe Sanfediste che di li a poco avrebbero ripreso il potere, fu teatro della epica fine delle truppe di Antonio Toscano, abate a capo dei repubblicani, che, circondato dalle truppe del Cardinale Ruffo, decise di fare esplodere il forte sacrificando la propria vita e quella delle sue truppe pur di non lasciare il forte in mano alle truppe reali.
Continueremo sul ponte dei Francesi, ed entreremo così a Napoli costeggiando il porto e proseguendo fino a Montesanto, dove prenderemo la Ferrovia Cumana per arrivare al Bike Festival Village alla Mostra d'Oltremare.
L'intero percorso (solo andata) è di circa 15 km.
Per il rientro verso la costa vesuviana, gestito liberamente dai partecipanti, si consiglia di prendere un treno regionale dalla stazione “Campi Flegrei” nei pressi del Bike Village (partenze senza cambi verso Torre del Greco: 14.40, 16.03, 17.44, 20.01,21.10; si consiglia di consultare www.trenitalia.com) .
Durante la ciclo-escursione sarà possibile aderire a “Free Spirits on Tour” richiedendo il tesseramento, questo permetterà di essere informati e partecipare alle attività dell’associazione godendo della copertura assicurativa.

La partecipazione all’iniziativa è gratuita!

Livello di difficoltà del percorso: molto facile 

Per prenotarsi: Inviare un’email a freespiritsontour@gmail.com entro il giorno sabato 14 settembre alle ore 13 specificando: nome, cognome, luogo e data di nascita, residenza, recapito telefonico.

Per informazioni: email: freespiritsontour@gmail.com

Consigli utili: portatevi una bottiglia di acqua a persona. Non farà molto caldo, ma il sole picchia sempre di mattina; l'andatura sarà da cicloturismo, quindi molto bassa. Faremo sosta a qualche bar sul percorso, visto che (ahinoi!) non ci sono fontanine pubbliche. Mettevi il caschetto se ce l'avete, o un cappello o una bandana per proteggervi dal sole.
Portatevi una catena per legare la bici (non saranno mai incustodite, ma non si sa mai!). Chi vuole, può portarsi una merenda da gustare come “aperitivo” tenendo presente che al Bike Village intendiamo mangiare tutti insieme un panuozzo del mitico Mascolo (tipico di Gragnano)!